L'F.B.I. E  LA D.E.A.
A CACCIA DI CANNABIS ON-LINE

 

DA TISCALINET: Fbi e Dea a caccia di cannabis online

Scoperti grazie ai cookies i coltivatori di erba. Consumatori di cannabis, attenti al biscottino: la Casa Bianca ha annunciato che l'ufficio per il controllo della droga potrà scandagliare i cookies alla ricerca di coloro che hanno cercato sui motori di ricerca parole chiave come “grow pot” oppure "coltivare erba".

Il grande fratello sbarca dunque su Internet, con il beneplacito dei “democraticissimi” americani, che per una volta rinunciano alla loro libertà a favore della sicurezza sociale. Non sono quindi previste levate di scudi da parte delle associazioni consumatori. Se l'esperimento dovesse funzionare, lo stesso processo potrebbe essere utilizzato per la caccia ai pedofili.

Per incastrare i coltivatori di canna Fbi e Dea utilizzeranno le tracce digitali lasciate dai browser: ogni volta infatti che si compie una ricerca su Altavista o Lycos oppure ci si reca su un sito, il computer riceve, in maniera del tutto invisibile per l'utente, un file di testo. Questo piccolo file chiamato cookie (in italiano biscottino) contiene alcune informazioni di base quali l'indirizzo del computer che si è collegato, l'ora del contatto e l'oggetto ricercato. Ad un computer corrisponde un solo indirizzo e quindi le autorità antidroga (Fbi e Dea) potrebbero ricostruire l'identità del ricercatore. I motori di ricerca, come Altavista, o Lycos, comunicheranno direttamente ad un organismo preposto gli indirizzi Internet di tutte le persone che cercheranno alcune parole chiave come "grow pot", coltivazione di erba. A questo punto entreranno in azione gli esperti dell'antidroga che confrontando i dati forniti dai motori di ricerca con quelli forniti dai provider risaliranno all'autore della ricerca.

 

CURRI, CURRI CHI SI TI SBICCA SA GIUSTA TI CODDARA!

 

DAGLI ARTIFICIERI: COME E' FACILE AGGIRARE I POLIZIOTTI CHE GIOCANO A GUARDIE E LADRI NEL WEB

In realtà la funzionalità dei cookies è molto limitata e facilmente aggirabile. Infatti ci sono due modi per evitare che si lascino impronte sul web riconducibili alla propria persona.

1) REGISTRARE UN'UTENZA FREE INTERNET SOTTO FALSA IDENTITA'. Per la polizia che usa la pista dei cookies, l'unico modo di risalire alla vostra identità è legato alla vostra iscrizione presso il Provider Internet. Per cui basterà attivarsi una connessione con uno dei vari servizi gratuiti sotto falso nome. Per il problema del codice fiscale, richiesto da questi ultimi all'atto dell'iscrizione, potrete utilizzare il programmino gratuito in italiano chiamato CODFREE.
NB: DICHIARARE DATI ANAGRAFICI FASULLI E' UN REATO PER LA LEGGE ITALIANA, LA NOSTRA NON E' PER CUI UN'ESORTAZIONE A FARLO!

2) UTILIZZARE UN PROXY ANONIMO PER LE VOSTRE RICERCHE: I proxy anonimi sono dei siti che vi permettono di navigare su Internet in maniera anonima, nascondendo il vostro indirizzo ip (che corrisponde al vostro "numero di targa" virtuale).
NB:  I PROXY ANONIMI NON SONO VIETATI DALLA LEGGE (anzi forse non sono neanche contemplati) in quanto svolgono una funzione argomentata dal Diritto alla privacy, abbondantemente protetto dalla nostra legislazione.

A voi l'ardua sentenza

 

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