COSTA
TURCHESE AFFARE DI FAMIGLIA E' DI MARINA, QUINDI DI SILVIO
OLBIA.
Scende in campo lei, ora. Il nome (Marina) è quello giusto, trattandosi
di un villaggio con un porto mica da ridere. Sul cognome (Berlusconi),
poi, c'è poco da stupirsi: Costa Turchese è sempre stata
cosa loro, un affare di famiglia. Passa da zio Paolo alla nipote, quindi
a papà Silvio, lo spicchio di Sardegna un tempo chiamato "Olbia
2", che poi ha cambiato nome, mutuandolo dal colore di un
mare per innamorati.
La
notizie sono almeno un paio, e non manca qualche aspetto inedito.
La società "Edilizia Alta Italia", cui fanno capo i terreni
di Costa Turchese (a sud di Olbia, confinanti con la
frazione di Murta Maria), è stata venduta alla "Finedim Italia",
un'immobiliare milanese controllata dalla Fininvest, che poi sarebbe la
holding di Silvio Berlusconi guidata dalla figlia Marina,
vicepresidente operativo della società da quando il padre è
in tutt'altre faccende infaccendato.
Per far cassa, o chissà per quale altro motivo, a vendere il pacco
di maggioranza della "Edilizia Alta Italia" è la "Paolo
Berlusconi finanziaria", che la controllava indirettamente e che
detiene quasi il 60 per cento della Sep, editrice del "Giornale".
Questo significa che Paolo Berlusconi non ha mai abbandonato l'idea di
realizzare il borgo turistico, nonostante i molti anni trascorsi (quasi
23) da quando per la prima volta il progetto fu presentato alla giunta
di sinistra allora guidata dal socialista Mario Cocciu
dallo stesso Silvio Berlusconi e da Fedele Confalonieri.
Qualcuno infatti aveva ipotizzato, senza
disporre di prove certe però, che il fratello del premier avesse
alienato anche quelle proprietà nel momento in cui decise di cedere
alcune società che si occupavano di edilizia al gruppo
Tronchetti Provera.
«No - commenta il sindaco di Olbia Settimo Nizzi
-, Paolo Berlusconi ha sempre creduto che prima o poi la questione
si sarebbe sbloccata e anche di recente si è fatto avanti con noi,
come io stesso ho ricordato proprio alla "Nuova Sardegna" in
occasione della conferenza stampa di fine anno, quando si è parlato
di importanti interventi nel nostro territorio. Paolo sa che il
nostro interesse nei confronti di Costa Turchese è sempre vivo».
Ora lo sarà ancora di più, c'è da immaginare. Sarà
Marina Berlusconi, infatti, a trattare con un'amministrazione comunale
non certo nemica e con la maggioranza che governa la Regione (neanche
questa ostile al Cavaliere) per arrivare alla firma dell'Accordo
di programma, strumento indispensabile per
poter costruire anche uno solo degli oltre
400mila metri cubi previsti nell'ultima stesura del progetto
da almeno 500 milioni di euro che prevede l'edificazione
di alberghi, residenze, campi da golf e una Marina (appunto) da 500 posti
barca.
E a proposito di porto turistico, si potrebbe immaginare un continuum
tra quello di Costa Turchese e l'altro, un po' più a nord, che
l'immobiliarista-editore Sergio Zuncheddu (socio della moglie
di Silvio Berlusconi nel Foglio) intende realizzare dopo aver
ottenuto il via libera definitivo da parte del comune di Olbia. |